Gianni Scalia
Heidegger Marx Heidegger
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Ma ciò che si impone come compito del pensare alla fine della metafisica, dice Heidegger, è quello di pensare l’essere come essere, l’essere come tale, non l’essere come qualcosa. L’ultimo pensiero della metafisica occidentale è stato di pensare l’essere come “valore”, cioè come ciò che è ‘disponibile’. C’è una frase di Marx: “Il lavoro non ha valore”.
Il lavoro non ha valore, che sarebbe come dire che l’essere non ha valore. Bisogna fare un altro passo e dire: caro Marx, è vero, non ha valore il lavoro, ma il lavoro non ha valore perché non ha valore l’essere. Se tu al posto dell’essere mi dici che l’essere è lavoro, cioè produzione, mi ritorna il valore. E non strapperai più, non dissocerai più l’essere dal valore perché ci hai messo dentro il lavoro.
Del resto non si tratta di essere né fedeli né infedeli. Dice René Char, che è un poeta (quindi dopo un filosofo come Marx e uno strano filosofo-poeta come Heidegger, concludiamo con un poeta come Char): “Nella fedeltà noi impariamo a non essere mai consolati”. Quindi, vogliamo essere fedeli? Impariamo a non essere consolati. Non ci resta che disperare e sperare nella “Gelassenheit” e, a quest’ora ormai tarda, chiedere all’oste un bicchiere di vino.