Narrativa
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José Ortega Y Gasset
Terre di Castiglia
Appunti di un viaggio insieme reale e metaforico a dorso di mula per le terre di Castiglia, e attraverso ricordi e annotazioni storiche rievocate dai colori e profumi di un territorio molto povero ma anche molto amato dall’Autore.
I paesaggi della Castiglia sono felicemente descritti con tocchi di una pittura senza compiacimenti oleografici, ma con affettuosa rudezza. I turbolenti splendori del passato rivivono nella intelligente lettura di un eccezionale conoscitore della propria terra.
Ortega y Gasset, come sempre, trae dalle occasioni che la vita gli mette sotto gli occhi, argomento di acute divagazioni filosofiche.
Sara Zanghì
Un poeta a Capo d’Orlando
Biografia sceneggiata e insolita di un poeta del Novecento poco conosciuto ma premiato da Montale: Lucio Piccolo. Cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, fu poeta di valore benché dimenticato ed eccezionalmente colto e sensibile. La sua vita ebbe aspetti leopardiani per quanto riguarda l’aristocratica solitudine tutta dedita agli studi e l’assoluta noncuranza della normalità. Di lui si sono occupati Vanni Ronsisvalle, regista, che sulla sua vita girò un film-documentario attorno agli anni ’70, e la giornalista Camilla Cederna , autrice di una memorabile intervista effettuata proprio a Capo d’Orlando, residenza nobile e appartata della straordinaria famiglia Piccolo.
Roberto G. Salvadori
Le tentazioni dell’arcangelo Michele
“Il momento è venuto ed è questo”, disse. Alzatosi in piedi volse le spalle ad Abramo, andò sulla soglia della caverna a contemplare le prime tenere luci dell’alba nascente e a prender respiro dinanzi alla decisione che urgeva in lui. Pagg.32
Mario Ricci
Taccuino di Ciociaria
Le case, senza gente dentro, fanno impressione. Uno prova a entrare col fiato sospeso, gira da una stanza all’altra, sale, scende per le scale di legno, curiosa in tutti gli angoli, ma presto deve uscire e si guarda dietro. Se non si controlla gli viene l’istinto di correre, col cuore che batte in fretta. Pagg.32
Raffaele K. Salinari
Mundus Imaginalis
“Usman dan Fodio era un sapiente nell’arte della fusione dei metalli e nel loro uso come farmaci. Diceva che la sua arte era nata dalle “pietre celesti” – le meteore – per aiutare sia il corpo che lo spirito degli uomini “caduti”; le nostre vite si sono incrociate perché quella era la mia strada”. Pagg.28
Marco Guidi
Bosnia 1992
“Ma cosa ci faccio io qui?” Ripetersi la domanda in continuazione gli dava una specie di forza, come le canzoncine che si cantano di notte da bambini, nella stanza buia, per aver meno paura. Ma qui non era questione di buio e lui non era un bambino. Pagg.32
Nardo Giardina
De goliardia
Finalmente il 16 aprile 1952 proprio al “Modernissimo”, in una serata di jazz che aveva come “stella” Gianni Basso, allora virtuoso del sax-tenore, debuttammo con il nome di “Magistratus Jazz Band” facendo si che, dopo Roma e Milano, anche Bologna avesse la sua “Jazz Band”. Pagg.40
Giulia Maria Ciarpaglini
Cronaca di mezz’ora
Adesso si sentiva decisamente male. Come era cominciata quella galera? Quando? In quale punto esatto della sua vita quella trasgressione esaltante, quell’insostituibile risorsa di libertà si era trasformata in un incubo? A vent’anni,dopo la morte di sua madre? E già, brava, Freud a fascicoli settimanali. Pagg.32