Catalogo
Visualizzazione di 33-40 di 181 risultati
Maurice Ravel
Il mio Boléro. Tessitura orchestrale senza musica. Interviste e conversazioni
Devo dire che raramente il Boléro viene diretto come io penso che dovrebbe esserlo. Mengelberg accelera e rallenta in modo eccessivo. Toscanini lo dirige due volte più veloce del dovuto e allarga il movimento alla fine, cosa che non è indicata da nessuna parte... Quando ho fatto notare a Toscanini che si prendeva troppe libertà, ha risposto: “Se non lo suono a modo mio, sarà senz’effetto”. Maurice Ravel
Neri Pozza
I modelli di Giorgio Morandi
Un artista della statura di Morandi può tollerare perfino i luoghi comuni riferiti dai cronisti: sentirsi attribuire il più totale disinteresse per la pubblica fama e il denaro, l’idillio di una vita modesta in una casa borghese del centro storico di Bologna, con le tre sorelle che provvedono all’ordine e alla semplicità del suo vivere.
Hermine Wittgenstein
Mio fratello Ludwig, l’architetto
Lavorò con il suo solito impegno travolgente, sicché ogni cosa venne effettivamente realizzata con la voluta esattezza.
Ricordo ancora la volta che il fabbro chiese delucidazioni in merito al buco della serratura: “Ci dica ingegnere, perché un millimetro qui ha tanta importanza per lei?”
Pier Paolo Pasolini
I giovani e l’attesa
Tre scritti giovanili (1942-1943)
Presentazione di Mario Ricci.
Abbandonata senz’altro la facile pompa di una giovinezza intesa come gagliardia o fresca prepotenza, ci ritroveremo dispersi ed umili, in mezzo alla folla che ci soverchia. Coscienti che, prima di essere degni delle nostre speranze, dovremmo segretamente patire in intensità tutte le distese esperienze di chi ci ha preceduto, non abbiamo nemmeno timore di ammettere l’impotenza, o, almeno, l’acerbità, di questo nostro stato d’attesa. Tuttavia quasi spinti da un meccanismo che ci trascende, muoviamo verso il futuro e apriamo le nostre voci, ma chiudendo gli occhi, abbandonandoci, come presaghi della vana fatica e della fine.
Arnaldo Beccaria
L’ultima visita a Giorgio Morandi. Via Fondazza 36
Viene intanto una sorella a intrattenermi, poi un’altra: dolci, gentili, riservate, vagamente conventuali. “Giorgio viene subito”, mi dicono. Morandi ama indugiare a letto la mattina, perché di mattina non dipinge mai; soltanto nelle prime ore del pomeriggio.
Anna Lo Giudice
Surrealismo. Zurigo 1916. Parigi 1924
Tristan Tzara (pseudonimo di Samuel Rosenstock, 1896-1963) romeno di nascita, ma svizzero di adozione, è proprio a Zurigo che ha voluto fondare il suo movimento d’avanguardia: Dada (1916). Movimento in reazione contro la prima grande guerra; non è un caso che esso nasca in un paese neutrale e pacifico...
Il luogo privilegiato dai surrealisti, è uno solo, ed è, indubitabilmente, la strada...
Contiene:
Parigi surrealista e le strade del desiderio
Tristan Tzara e il surrealismo
Antonello Lombardi
Il poema dell’odio
Uno scambio epistolare tra Alban Berg ed Elias Canetti, nei mesi in cui vedono la luce il "Concerto per violino" e "Auto da fé".
Due opere cardinali del Novecento nate nello stesso istante, entrambe interpreti – seppure con linguaggi differenti – di una difficoltà a tratti insormontabile nel decifrare le metamorfosi di una borghesia orfana di certezze secolari; entrambe alla prese con rinnovati sistemi ermeneutici atti a captare inediti parametri esistenziali; entrambe infine, ma le similitudini potrebbero non fermarsi qui, aventi nell’uso simbolico dei numeri uno dei loro tratti distintivi.
Roberto Fregna
L’utopia della rivolta di Alcàra Li Fusi. Raccontata da Michele Fano Sanfratellano che da monaco si fece zappatore
“So che non mi stimerete reo d’iperbole, se mirando superficialmente le sole volute di una chiocciola rifletterete alla pena che hanno i Geometri nel disegnarla con regola, e per quanto ve ne adoprino, pur sempre è falsa; mentre la compongono d’una portione di circolo sempre più piccolo, essendo esse non circolo, benché sembrino circolari”. 1681