Arte
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Boldini, Parigi e la Moda
“Les Peintres de la Femme”
A cura di roberto Fregna
La pittura di Boldini si avvale dello straordinario vantaggio che possiede l'arte nei confronti della vita e che consiste nel porsi ogni volta un unico problema rigorosamente circoscritto. Un vantaggio che non è solo dell'arte ma lo è altresi della moda...
Giulio Romano e Pietro Aretino
I Modi
Fra i molti, anzi infiniti, discepoli di Raffaello da Urbino, dei quali la maggior parte riuscirono valenti, niuno ve n’ebbe che più lo immitasse nella maniera, invenzione, disegno e colorito di Giulio Romano, né chi fra loro fusse di lui più fondato, fiero, sicuro, capriccioso, vano, abondante et universale; per non dire al presente, che egli fu dolcissimo nella conversazione, ioviale, affabile, grazioso e tutto pieno d’ottimi costumi. Le quali parti furono cagione che egli fu di maniera amato da Raffaello, che se gli fusse stato figliuolo, non più l’arebbe potuto amare. - Giorgio Vasari
Maurice Ravel
Il mio Boléro. Tessitura orchestrale senza musica. Interviste e conversazioni
Devo dire che raramente il Boléro viene diretto come io penso che dovrebbe esserlo. Mengelberg accelera e rallenta in modo eccessivo. Toscanini lo dirige due volte più veloce del dovuto e allarga il movimento alla fine, cosa che non è indicata da nessuna parte... Quando ho fatto notare a Toscanini che si prendeva troppe libertà, ha risposto: “Se non lo suono a modo mio, sarà senz’effetto”. Maurice Ravel
Neri Pozza
I modelli di Giorgio Morandi
Un artista della statura di Morandi può tollerare perfino i luoghi comuni riferiti dai cronisti: sentirsi attribuire il più totale disinteresse per la pubblica fama e il denaro, l’idillio di una vita modesta in una casa borghese del centro storico di Bologna, con le tre sorelle che provvedono all’ordine e alla semplicità del suo vivere.
Arnaldo Beccaria
L’ultima visita a Giorgio Morandi. Via Fondazza 36
Viene intanto una sorella a intrattenermi, poi un’altra: dolci, gentili, riservate, vagamente conventuali. “Giorgio viene subito”, mi dicono. Morandi ama indugiare a letto la mattina, perché di mattina non dipinge mai; soltanto nelle prime ore del pomeriggio.
Anna Lo Giudice
Surrealismo. Zurigo 1916. Parigi 1924
Tristan Tzara (pseudonimo di Samuel Rosenstock, 1896-1963) romeno di nascita, ma svizzero di adozione, è proprio a Zurigo che ha voluto fondare il suo movimento d’avanguardia: Dada (1916). Movimento in reazione contro la prima grande guerra; non è un caso che esso nasca in un paese neutrale e pacifico...
Il luogo privilegiato dai surrealisti, è uno solo, ed è, indubitabilmente, la strada...
Contiene:
Parigi surrealista e le strade del desiderio
Tristan Tzara e il surrealismo
Gianni Ottolini
Cabanon: una baracca, una casa
Disegnato a fine dicembre 1951 come regalo alla moglie Yvonne per il suo compleanno e costruito nel 1952 “su un tratto di roccia battuto dai flutti” dopo uno sviluppo progettuale veloce e sicuro “grazie al Modulor”, il Cabanon (piccola capanna o anche villino, in Provenza) ha una configurazione che non sembra nata immediatamente così com’è, ma come sola parte notturna di un intero alloggio rialzato dal terreno, con scala di accesso, bagno di servizio, cucina, pranzo e soggiorno rivolto verso il mare, forse una cellula dei complessi insediativi Roq e Rob in una delle loro versioni (nella prima, del 1949, Le Corbusier aveva anche brevettato un modulo costruttivo cubico a pilastri e travi in lamiera piegata di alluminio di 226x226x226 cm, con copertura a volta), con cui intendeva dare una “vera ragione” paesaggistica all’architettura della Costa Azzurra deturpata da una polluzione
di casette di ogni stile.
Max Klinger
Il guanto
Quando si guarda l’opera di Max Klinger, specie nelle sue acquaforti si è subito colpiti dal modo bizzarro e fantastico con cui egli rappresenta il mito greco. Pagg.36