Architettura
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Antonio Monestiroli
Cinque lezioni. 2007 – 2013
Penso che l’architettura sia una forma della realtà, una delle forme possibili in cui la realtà si rappresenta. Viceversa possiamo dire che la realtà ha una sua forma, una sua “architettura”, attraverso la quale noi conosciamo noi stessi e il mondo in cui viviamo.
Contiene le cinque lezioni magistrali:
La scuola di Mies van der Rohe
Il razionalismo esaltato di Aldo Rossi
La forma rispondente
Ernesto Nathan Rogers
Lo stupore delle cose elementari
Hermine Wittgenstein
Mio fratello Ludwig, l’architetto
Lavorò con il suo solito impegno travolgente, sicché ogni cosa venne effettivamente realizzata con la voluta esattezza.
Ricordo ancora la volta che il fabbro chiese delucidazioni in merito al buco della serratura: “Ci dica ingegnere, perché un millimetro qui ha tanta importanza per lei?”
Gianni Ottolini
Cabanon: una baracca, una casa
Disegnato a fine dicembre 1951 come regalo alla moglie Yvonne per il suo compleanno e costruito nel 1952 “su un tratto di roccia battuto dai flutti” dopo uno sviluppo progettuale veloce e sicuro “grazie al Modulor”, il Cabanon (piccola capanna o anche villino, in Provenza) ha una configurazione che non sembra nata immediatamente così com’è, ma come sola parte notturna di un intero alloggio rialzato dal terreno, con scala di accesso, bagno di servizio, cucina, pranzo e soggiorno rivolto verso il mare, forse una cellula dei complessi insediativi Roq e Rob in una delle loro versioni (nella prima, del 1949, Le Corbusier aveva anche brevettato un modulo costruttivo cubico a pilastri e travi in lamiera piegata di alluminio di 226x226x226 cm, con copertura a volta), con cui intendeva dare una “vera ragione” paesaggistica all’architettura della Costa Azzurra deturpata da una polluzione
di casette di ogni stile.
Attilio Pracchi
Il tetto e le stelle
Possiamo rintracciare legami o analogie di qualche tipo fra l’architettura tradizionale e la fiaba? La risposta è certamente affermativa.
Il racconto popolare e la casa arcaica sono entrambi testimonianza di una stessa mentalità, entrambi riflettono il mondo così come lo immaginava la società che li ha generati: sono, per così dire, uno specchio del mondo.
La casa ne riassume la struttura, la fiaba insegna come abitarlo.
Gianni Ottolini
Notre-Dame de Haut
Di cosa dunque parla questa forma plastica? Si potrebbe forse dire, in sintesi, che il linguaggio dell’architettura di Ronchamp richiama, da un lato, un tema di ascolto, difesa e guida individuale proprio della maternità e, dall’altro lato, quello dell’accoglienza di una comunità di fede in un vascello arenato sul mare verde di una collina, compresso da un’onda-vela/o di copertura ma aperto e illuminato da un oltre da sé.
Edoardo Salzano
Ragionamento sul paesaggio
Acquisizioni culturali, progressi della legislazione e tradimenti del pensare e del fare, dalla legge di Benedetto Croce (1922) all’ultima versione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (2008).
Interpretate da un urbanista.
Luciano Patetta
Il sogno della città socialista
Lunga è la tradizione dell’immaginario architettonico nel pensiero e nella letteratura dell’utopia. Il sogno di una società dell’uguaglianza e della giustizia si accompagna sempre con le novità della struttura urbana e con la bellezza della sua architettura.
Roberto Fregna
Roma pulcherrima
Per più di un secolo quel disegno concepito centotrentacinque anni avanti da Papa Niccolò V (1447-1455) si era attuato. Fra la fine dei tempi antichi e il 1870, nessun secolo ha modificato così profondamente la città di Roma come il XVI. Questa trasformazione fu un avvenimento di importanza europea e addirittura universale.